In un momento in cui il GDPR, la Direttiva E-privacy, la CNIL e il CCPA stanno dando priorità alla scelta e al consenso degli utenti, le aziende si stanno ritrovando ad affrontare vincoli legali. Come possono le aziende garantire la conformità a queste normative? Possono farlo dotandosi di strumenti come la CMP (Consent Management Platform), che consentono di raccogliere il consenso degli utenti ed elaborare i loro dati personali. Questa è stata la scelta di Rakuten per migliorare in efficienza e prestazioni, garantendo allo stesso tempo il pieno rispetto della normativa GDPR. 

 

Sommario: 

 

 


 

Garantire la conformità al GDPR: le regole da seguire 

 

Entrato in vigore il 25 maggio 2018, il GDPR, tra le altre cose, impone agli editori dei siti web di ottenere il consenso degli utenti prima di utilizzare i cookie. Perché? Perché, proprio attraverso questi cookie, possono raccogliere i dati personali.

 

I cookie, molto utili in particolare per i venditori online, si presentano di due tipi: 

 

  • Cookie di prima parte, gestiti dall'editore del sito (tu), che permettono di ricordare una password o un carrello della spesa.

  • Cookie di terze parti, gestiti da soggetti terzi (i tuoi partner), che permettono, ad esempio, il retargeting dell'utente finale in base alle azioni compiute sul sito.

 

Per utilizzare questi cookie, e in particolare i cookie di terze parti, è necessario ottenere prima il consenso dei propri utenti. Per essere considerato valido, l’utente deve prestarlo:

  • Liberamente, senza costrizioni o forzature.

  • Per uno scopo preciso e chiaro.

  • Con cognizione di causa: l'utente deve capire a cosa sta acconsentendo.

  • Senza ambiguità: affinché il consenso sia ritenuto valido ci deve essere una chiara azione affermativa. 

 

I siti web dei media, interessati principalmente alla pubblicità targettizzata, hanno reagito con tempestività dotandosi di una Consent Management Platform (CMP). Ad oggi, il 63% di questi siti web, inclusi nella Top 100 in Francia, ha optato per la CMP di Didomi.

 

Per quanto riguarda i rivenditori online, questi stanno via via iniziando a installare banner sui loro siti web. Il leader mondiale Rakuten è stato tra i primi a muoversi in questa direzione: un pioniere nel settore.

 

Scopri Didomi per l'E-commerce

 

Cosa dovresti sapere sulle linee guida della CNIL

 

Lo scorso anno, la CNIL ha pubblicato le sue ultime linee guida, dando a tutti gli editori 6 mesi di tempo per adeguarsi (entro la fine di marzo 2021). Per rispettarle è necessario: 

 

  • Dare una possibilità di scelta equa mostrando, ad esempio, un pulsante accetta/rifiuta sulla prima pagina del cookie banner. 

  • Essere in grado di dimostrare, in qualsiasi momento, che gli utenti hanno dato il loro consenso per ogni scopo e per ogni partner. 

  • Non accettare più lo scrolling come forma di consenso valida, richiedendolo agli utenti attraverso una specifica azione positiva.

  • Elencare in modo esaustivo tutti i tracciatori utilizzati dall'azienda così che gli utenti possano accedere con facilità a queste informazioni.

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La CNIL raccomanda che il tuo cookie banner abbia un'opzione "Accetta" e "Rifiuta" sulla prima pagina. 

 

Chi, come Rakuten, aveva già utilizzato strumenti di gestione del consenso, non doveva che adeguarsi. Per gli altri, invece, il compito si è rivelato più complesso. 

 

Il caso di studio Rakuten

 

Chi è Rakuten? 

Rakuten è uno dei principali siti di e-commerce in Francia (e nel mondo). L'azienda dispone di un sito web e di un'app mobile e funge da intermediario tra venditori e acquirenti. Come molti player del web, utilizza tracciatori sotto forma di cookie o pixel tag.

 

Questi consentono a Rakuten di raccogliere i dati personali dei suoi utenti per capire, ad esempio, come utilizzano la sua piattaforma, per scoprire le loro abitudini di navigazione o per realizzare inserzioni mirate. Rakuten è consapevole che per fare questo il consenso è fondamentale.

 

Il problema riscontrato da Rakuten

Quattro anni fa, Rakuten si è ritrovato ad affrontare queste normative GDPR più severe e ha compreso subito la necessità di ottenere il consenso degli utenti prima di utilizzare i loro dati, onde evitare importanti conseguenze etiche e finanziare. 

 

Un altro problema? L'azienda ha data partner che monetizzano i suoi dati e sono soggetti alle stesse normative. Per non perdere i suoi partner principali, Rakuten ha dovuto adeguarsi rapidamente. 

 

L'azienda aveva quindi progettato una CMP interna, all’interno della sezione "informativa sulla privacy" della sua piattaforma. Una soluzione comune all'epoca che si è però rivelata macchinosa e dispendiosa in termini di tempo, dal momento che questo documento doveva essere modificato a ogni nuova partnership.

 

Ecco la soluzione ad ogni problema!

Per dare maggiore chiarezza ai suoi utenti e ridurre il tempo speso ad aggiornare questi documenti, Rakuten ha optato per una soluzione completa, in grado di raccogliere il consenso degli utenti e trasmetterli ai suoi partner. É con questa esigenza che l'azienda si è rivolta alla CMP di Didomi, ritenendo che la nostra soluzione fosse perfetta per le loro necessità.

 

Scopri la CMP

 

Oltre a risparmiare tempo, Rakuten può scegliere un banner di consenso conforme che ottimizzi il tasso di consenso dell'utente. Hanno quindi optato per un banner basso che soddisfa gli attuali requisiti legali. Nello specifico, il banner include un collegamento ad una seconda pagina: da questa l'utente può scegliere singolarmente gli scopi per cui l'azienda sarà autorizzata a impiegare i suoi dati. 


Ecco un esempio di integrazione che permette agli utenti di scegliere in totale libertà se acconsentire o meno all'uso dei tracer da parte di Rakuten:

 

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Il risultato della nostra collaborazione

Grazie alla nostra CMP, Rakuten può ora aggiungere i suoi partner, e i relativi scopi, senza difficoltà. Se i partner di Rakuten sono membri dello standard pubblicitario Trasparency & Consent Framework (TCF), la Consent Management Platform distribuisce in automatico i segnali di consenso.

 

L’unica funzione "manuale" che rimane a Rakuten è quella di contattare i partner che non sono membri del TCF, chiedere i loro scopi e aggiungerli alla CMP, per informare gli utenti. L'azienda non deve fare altro che trasmettere questi dati ai gruppi tecnici, responsabili dell'inserimento. 

 

È così che Rakuten è stata in grado di integrare Didomi nella sua piattaforma e nei suoi strumenti, garantendo la piena conformità al GDPR senza compromettere le sue prestazioni. 

 

Sei un editore di un sito e-commerce e hai bisogno di una soluzione simile? Contattaci per saperne di più!

 

L'effetto GDPR sui siti di e-commerce e i vantaggi di una CMP

 

Con una legislazione più severa adottata in tutto il mondo, dovrai aspettarti un calo del tasso di consenso. Pur vedendo diminuire questo tasso, avrai dati con un valore nettamente più alto, essendo stati forniti volontariamente. Questi dati saranno quindi di maggior qualità e pertinenza per il tuo sito web. 

 

In definitiva, in questa nuova era digitale, il valore risiede nella qualità dei dati, non nella loro quantità. 

 

Nonostante il GDPR sia in vigore da quasi 4 anni, alcune aziende hanno aspettato il più a lungo possibile per conformarsi alla normativa. Eppure, anche se la conformità ha un costo a breve termine, è una vera occasione che può portare valore effettivo alla tua azienda. 

 

E ricorda, la situazione è la stessa per tutti: sia per te che per la tua concorrenza. Assicurando la tua conformità al GDPR, puoi creare un vero rapporto di fiducia con i tuoi utenti e migliorare la reputazione del tuo marchio. 

 

Non sarai più in grado di tracciare i tuoi utenti allo stesso modo, questo è certo. Tuttavia, puoi giocare la carta dell'ottimizzazione! Testando in termini di design e percorso utente, puoi trovare la migliore integrazione possibile per ottenere la massima conversione.

 

Come trasformare un avviso di consenso in un'opportunità di branding? Ecco qui alcuni esempi di clienti di Didomi che hanno personalizzato i loro cookie ​​banner.

 

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Da Didomi, abbiamo riprogettato il banner di consenso, riuscendo a quadruplicare il nostro tasso di consenso in meno di un mese. Vuoi scoprire come fare? Dai un'occhiata al nostro articolo. 

 

Non aspettare per avere una CMP su misura e integrare il tuo nuovo banner! Secondo la normativa GDPR, un mancato rispetto comporterebbe multe pari al 4% del tuo fatturato mondiale annuo o 20 milioni di euro. 

 

Che cosa si deduce da questo articolo? Beh, che la cosa migliore da fare è iniziare subito questo lavoro, a meno che tu non l’abbia già segnato sulla tua tabella di marcia.

 

Come integrare la CMP di Didomi su un sito di e-commerce?

 

Quindi, ti abbiamo convinto dei vantaggi di una CMP? Buone notizie! L'integrazione della soluzione di Didomi al tuo sito web e/o alla tua applicazione può essere effettuata in pochi passaggi: 

 

  • Analizziamo insieme un Report di Conformità per rilevare i cookie e i tracer impiegati.

  • Scegli il tuo banner di consenso e il suo formato all'interno della Console di Didomi.

  • Attiva le lingue, i testi, le basi legali e le modalità di raccolta del consenso. 

  • Organizza tutti i tuoi tag con l'apposito strumento tag in modo che vengano attivati al momento giusto, per ciascuno dei tuoi partner.

 

Accedi a una Console in cui puoi impostare i tuoi banner di gestione del consenso, eseguire test A/B per convalidare l'esperienza degli utenti e monitorare il loro tasso di consenso.

 

Integrata su più di 160.000 siti e applicazioni in oltre 20 paesi in tutto il mondo, la CMP aiuta i nostri clienti a raccogliere il consenso, archiviarlo e gestire l'opt-in sui loro strumenti. Grazie alla nostra piattaforma, gli utenti finali possono gestire il proprio consenso e le proprie preferenze in un'unica soluzione. 

 

Specializzata nella gestione del consenso, Didomi ti offre una soluzione completa e un supporto premium. Siamo a tua disposizione per vedere come la nostra soluzione può aiutare la tua azienda: non esitare a contattarci!

 

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